
Attivazione dell’Ape Volontaria
Dal 13 aprile 2018 sarà possibile inoltrare domanda per l’Ape Volontaria. E’ arrivata l’adesione di Intesa San Paolo (ed altre ne arriveranno presumibilmente nel prossimo futuro) per finanziare il prestito per i lavoratori che desiderino anticipare la pensione.
Attenzione però che non è un vero anticipo della pensione, ma un prestito che andrà estinto negli anni successivi con addebito diretto sulla pensione.
Cos’è l’Ape Volontaria
E’ un’opportunità data ai lavoratori che hanno raggiunto determinati requisiti di chiedere ad un istituto finanziatore, tramite l’INPS, un anticipo finanziario a garanzia pensionistica denominato APE da restituire in venti anni mediante trattenute mensili su pensione.
L’APE volontaria è quindi un prestito che il lavoratore chiede per ritirarsi dal lavoro anticipatamente, che gli permetta di vivere nel periodo in cui non percepirà alcun reddito e che comunque restituirà nel corso dei 20 anni successivi tramite ritenuta sulla pensione.
Chi può chiedere l’Ape Volontaria
Può essere richiesta dagli iscritti:
- all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti,
- alle forme sostitutive ed esclusive della medesima,
- alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi,
- alla gestione separata
solamente se in possesso di tutti i seguenti requisiti:
- età minima di 63 anni;
- età che consenta la maturazione per la pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi dalla prima data utile di presentazione della domanda di APE;
- chiedere il prestito per un periodo di almeno 6 mesi;
- avere un’anzianità contributiva non inferiore a venti anni e in un’unica gestione;
- aver maturato un importo di pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale alla data della domanda di certificazione del diritto all’APE;
Importo di pensione ottenibile
L’importo minimo è fissato a 150 €.
L’importo massimo non può superare:
- Il 75% dell’importo della pensione se l’APE è superiore a 36 mesi;
- L’80% e la durata dell’APE volontaria ha una durata fra i 24 e i 36 mesi;
- L’85% se la durata è compresa fra i 12 e i 24 mesi;
- Il 90% se la durata dell’ape è inferiore a 12 mesi;
Le rate del prestito APE e di eventuali altri debiti (prestiti, debiti erariali, assegno di mantenimento ecc..) non dovrà però risultare superiore al 30% dell’importo della pensione.
Certificazione del diritto APE
La domanda per la certificazione al diritto all’APE volontaria va presentata all’Inps dal richiedente per mezzo degli intermediari autorizzati (come i Caf) oppure online con il PIN Inps o con l’identità digitale SPID.
Costi dell’APE volontaria
Come già esposto, l’Ape volontaria non è altro che un prestito e come tale ha i suoi costi. La maggior parte delle banche e degli istituti di credito erogano prestiti con scadenze non oltre i 75 anni. In questo caso, però, pagando rate per 20 anni dal momento della pensione, si arriva a concedere il prestito fino agli 87 anni circa. Gli istituti di credito si mettono quindi al riparo dal caso morte attraverso un’assicurazione che rimborsi loro le rate mancanti in caso di decesso del pensionato. Un costo che ovviamente è pagato dallo stesso assicurato.
Potremo quindi goderci la pensione completa dopo gli 87 anni….
Commenta per primo